se Vent’anni vi sembran pochi…

ELENA FAVA

 

Desidero porgere un sentito ringraziamento a quanti hanno aderito all’invito a partecipare agli incontri del 3 Gennaio alla Cappella Bonajuto, del 4 Gennaio alla Galleria d’Arte Contemporanea di Palazzolo Acreide, e del 5 Gennaio in via Fava ed al Centro culturale Zò.

Con queste righe desidero partecipare a quanti non hanno avuto modo di rendervi parte, che la centralità delle manifestazioni di quest’anno, ventennale dell’assassinio di Giuseppe Fava, è rappresentata dai programmi della Fondazione Fava, dei quali la pubblicazione del libro “UN ANNO” è stata la prima concreta realizzazione.

 

I prossimi obiettivi a breve  e medio termine saranno gli incontri con le Scuole Siciliane (e spero anche di altre Regioni) per la divulgazione del libro, il continuo arricchimento del sito della Fondazione con l’inserimento di tutti i documenti reperibili, compresi gli studi pubblicati su Fava e le tesi di Laurea che hanno avuto per oggetto la sua opera letteraria, giornalistica, pittorica e teatrale, agevolandone e promuovendone la consultazione.

Desideriamo ampliare la diffusione della conoscenza del pensiero e dell’opera di Fava, promuovendo e realizzando attività culturali ed incontri volti a sviluppare, soprattutto nei giovani, una coscienza libera dai condizionamenti sociali, critica e antimafiosa, e ripristinando il Premio Teatrale Giuseppe Fava.

Un programma ambizioso, è vero, ma sono certa che sarà possibile realizzarlo con la collaborazione di quanti si riconoscono autenticamente e fortemente nel pensiero di Giuseppe Fava.

È tempo che le energie e le risorse della parte sana della nostra città divengano un tutt’uno, anziché disperdersi in innumerevoli rivoli, e questo è possibile, ricercando un intento ed un’azione comuni, pur nel rispetto della complessità della formazione e dell’estrazione dei singoli, per modificare il futuro di questa città, che è poi il futuro nostro e dei nostri figli.


Ad animare questa mia speranza ed augurio, l’azione degli Studenti catanesi di oggi che, cogliendo l’occasione dell’impalcatura di restauro presente in via Fava, oscurante temporaneamente la lapide in memoria, hanno voluto ripetere il gesto dei loro compagni di vent’anni fa collocando un’altra provvisoria cornice, con le medesime parole, condividendo gli ideali e l’obiettivo di quei ragazzi d’allora, pur senza conoscerne né nomi né peculiari sentimenti.

Ricerca di ciò che unisce, anziché di ciò che divide

Grazie ancora a tutti

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