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LA RAGAZZA DI LUGLIO

Il 98° anniversario della nascita di Giuseppe Fava quest’anno è stato ricordato con la lettura scenica de LA RAGAZZA DI LUGLIO, racconto breve scritto tra il 1958 e il 1960, preceduto da un racconto ancora più breve pubblicato su ESPRESSO SERA il 18 febbraio 1957, scritto in prima persona, con l’autore protagonista e voce narrante.

Un racconto breve, ma intriso di dolce lirismo, che, appena ritrovato e letto, Elena e Claudio Fava non esitarono a pubblicare postumo, pur senza alcuna revisione, nel 1993.

LA RAGAZZA DI LUGLIO è un racconto a sfondo bellico. Lo spunto per la vicenda proviene dai tragici eventi di cui l’autore fu testimone diretto nell’estate del 1943, in particolare del pesantebombardamento che gli Alleati effettuarono su Palazzolo Acreide tra il 9 e il 10 luglio.

Una sapiente commistione tra narrazione storica, ricordo autobiografico e invenzione letteraria, che ben descrivono la disperazione della popolazione a seguito del luttuoso evento.

In mezzo alla tragedia, però, il protagonista ritrova la figlia adolescente di una prostituta, con la quale aveva scambiato qualche sguardo, proprio quella sera, poco prima del bombardamento.

 

I due ragazzi vengono trasportati in ospedale, lui con qualche ferita superficiale, lei con una scheggia in petto che va rimossa per evitare la morte per dissanguamento. Forse consapevole della propria condizione disperata, la ragazza confessa al giovane il proprio amore per lui e, in un fitto dialogo fatto di sguardi e parole sussurrate, inframmezzato dalla narrazione di ciò che convulsamente avviene intorno ai due e nel paesino straziato, si consuma questo sentimento reciproco mentre la vita della ragazza va spegnendosi. In questo modo, per il protagonista, la gioia del primo amore si mescola indissolubilmente con il dolore e lo sbigottimento della perdita.

I leitmotiv del racconto sono molteplici, il puro sentimento dell’amore casto tra il protagonista e la ragazza di luglio, destinato a rimanere tale, che ricorre lungo tutto il testo; la variante dell’amore carnale espresso dagli altri personaggi; la fallacia della giustizia umana; la meschinità e l’opportunismo, l’inettitudine e la mancanza di senso di responsabilità dei decisori, l’insensatezza della guerra, e soprattutto il rapporto tra amore e morte.

Un pubblico attento e commosso ha fatto da splendida cornice alle esecuzioni della lettura.

Il 9 luglio, 80° anniversario del bombardamento, recitato da Sebastiano Tiné nell’atrio del Palazzo Comunale di Palazzolo Acreide, il 15 settembre, anniversario della nascita di Fava, recitato da David Coco che ha avvinto per oltre quaranta minuti il pubblico accorso nella grande sala del complesso Le Ciminiere con l’incalzare degli eventi descritti da Fava.

Palazzolo Acreide 9 luglio 2023

Catania 15 settembre 2023

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9 MARZO 2020 – LA MOSTRA PITTORICA DI GIUSEPPE FAVA CHIUSA A CAUSA DELLA PANDEMIA COVID-19

Dopo un allestimento condotto a tempo di record lunedì 17 febbraio da Venanzio Andreozzi e Luigi Dall’Erba in costante contatto con la curatrice Giovanna Mori, e l’allestimento delle teche martedì 18, mercoledì 19 febbraio 2020, alla presenza di oltre duecento persone, del Sindaco Salvo Pogliese e dell’Assessore alla Cultura Barbara Mirabella, presso la Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Catania è stata inaugurata la mostra “Giuseppe Fava: la pittura come documento, racconto e denuncia”. Particolarmente gradita la presenza di Don Luigi Ciotti, presidente di Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie).

Sono state esposti 28 oli, 3 tempere, 9 prove d’autore delle acqueforti del libro DONNA, 11 acqueforti a tema sociale, 7 disegni e china e tempera di grandi dimensioni e 15 disegni 35×25 tra cui un ritratto della moglie e un autoritratto del 1980. Hanno completato l’esposizione 14 teche contenenti documenti dell’archivio di Giuseppe Fava, come manoscritti, prime stesure, matrici di ciclostile, copioni originali,  prime edizioni e foto d’inchiesta.

La mostra, dedicata a Elena Fava, è stata introdotta da Francesca Andreozzi, presidente della Fondazione Giuseppe Fava, che ha sottolineato l’importanza dell’evento per la città di Catania, per il luogo segno di un importante recupero ambientale in uno dei quartieri storici della città.

Giovanna Mori, storica dell’arte e curatrice della mostra, ha illustrato al folto pubblico la cronologia della pittura di Fava, mettendo in risalto la stretta corrispondenza tra gli scritti di Fava e l’attività pittorica.

Una pittura di chiaro stile espressionista, ha detto Giovanna Mori, una pittura etica che non ha mai abbandonato lo stile originario, nemmeno quando andava affermandosi la pop-art, per garantire appunto il documento, il racconto e la denuncia …

Durante il periodo espositivo la mostra è stata visitata da oltre settecento persone, molte delle quali sono tornate più volte per approfondire aspetti particolari. Non sono mancati visitatori che avevano conosciuto Fava o possiedono delle sue opere. Due di essi hanno richiesto un incontro con rappresentanti della fondazione o della famiglia Fava, e si sono presentati con due opere in loro possesso, un’acquaforte del libro DONNA e una copia del libro medesimo. Sono stati incontri densi di ricordi personali e di commenti artistici, che hanno consentito di approfondire alcune conoscenze sulle mostre organizzate da Fava in vita.

Sei audioguide, ascoltabili sul proprio smartphone hanno aiutato il visitatore, mentre un video, curato da Meridionews, ha reso fruibile la mostra a coloro che non l’hanno potuta visitare.

Realizzata a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania, della Fondazione Giuseppe Fava, e il supporto incondizionato di Legatoria Prampolini, Librerie Cavallotto e Banco Popolare di Milano, la mostra è stata chiusa anticipatamente il 9 marzo 2020 per il lockdown adottato in tutto il Paese a causa della pandemia Covid-19, e il disallestimento è potuto avvenire soltanto nel mese di aprile.

La fondazione Fava, nel redigere questa news, si augura di poter allestire nuovamente la mostra in futuro.

 

VIDEO

1 La pittura di Giuseppe Fava (Francesca Andreozzi e Giovanna Mori)

https://www.youtube.com/watch?v=G_irRA-eg6M

2 La mostra del 2020 alla GAM di Catania

https://www.youtube.com/watch?v=JwcvNcMLiY4

AUDIOGUIDE

1 Introduzione: https://www.youtube.com/watch?v=EDjQOtV_meU

2 Citazioni e Foto di Giuseppe Fava: https://www.youtube.com/watch?v=1bmYLhgzYl0

3 Pittura Anni Sessanta: https://www.youtube.com/watch?v=13hU2sL8tjk

4 Pittura Anni Settanta: https://www.youtube.com/watch?v=oLjtwbZRo7w

5 Pittura Anni Ottanta: https://www.youtube.com/watch?v=FS9h1gx3VoA

6 Incisioni, Acqueforti: https://www.youtube.com/watch?v=Qru2rP7qIl4

 

 

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Inaugurazione della mostra “Giuseppe Fava: la pittura come documento, racconto e denuncia“

Mercoledì 19 febbraio 2020, a Catania, presso la GAM (Galleria d’Arte Moderna) in via Transito angolo via Castello Ursino, alle ore 17:30, inaugurazione della mostra “Giuseppe Fava: la pittura come documento, racconto e denuncia“.

La mostra, curata da Giovanna Mori e dedicata a Elena Fava, sarà aperta sino al 14 marzo 2020. Ingresso libero, con orario continuato dalle 9:00 alle 19:00, tutti i giorni tranne la domenica e i festivi.

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UMANITÀ E ACCOGLIENZA

Alle recenti manifestazioni contro gli sbarchi di migranti a Lampedusa, la città di Padova ha risposta con l’imponente manifestazione anti-razzista; PADOVA ACCOGLIE!

Tra i tanti cittadini presenti anche Elena Fava, Presidente della Fondazione Giuseppe Fava, ucciso a Catania il 5 gennaio 1984.

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PADOVA GIORNATA DELLA MEMORIA 2015

La sezione padovana di LIBERA – NOMI E NUMERI CONTRO LE MAFIE ha celebrato oggi 15 marzo 2015 la GIORNATA DELLA MEMORIA con la lettura dei nomi delle vittime della mafia e del terrorismo sul Liston, davanti a Palazzo Moroni, alla quale ha preso parte anche Elena Fava, Presidente della Fondazione Giuseppe Fava, ucciso a Catania il 5 gennaio 1984.