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Rassegna sul teatro di Giuseppe Fava (Roma 12 giugno 2024)

Mercoledì 12 giugno 2024, alle 19:00, al Teatro Marconi (v.le Guglielmo Marconi 698/E) Claudio Fava e Francesco Merlo presenteranno la Rassegna sul Teatro di Giuseppe Fava, allestita dal Gruppo Teatro Metis, che andrà in scena dal 16 al 26 giugno.

Calendario

Teatro Marconi (v.le Guglielmo Marconi 698/E)

16 giugno   La violenza

17 giugno   Rivoluzione

18 giugno   Pagine

Teatro di Villa Lazzaroni (via Appia Nuova 522 – via Tommaso Fortifiocca, 71

24 giugno   Bello, bellissimo

25 giugno   America, America

26 giugno   Il Proboviro

 

FGF & USR

Consegnati il Premio Giovanna B Mori e i Premi del concorso giornalistico «apri la finestra sulla tua città …»

Venerdì 10 maggio, nella raccolta ma suggestiva cornice del Piccolo Teatro della Città, pieno di giovani studenti provenienti da tutta la Sicilia, sapientemente guidate dalla giornalista Luisa Santangelo si sono svolte le due annunciate premiazioni indette dalla Fondazione Giuseppe Fava e dall’Ufficio Scolastico Regionale.

Hanno aperto i lavori Francesca Andreozzi, Presidente della Fondazione, e il Dott. Emilio Grasso, Dirigente dell’Ambito territoriale di Catania dell’URS che hanno illustrato obiettivi e programmi della giornata.

A seguire, Giuseppe M Andreozzi ha ricordato la figura di Giovanna B Mori, storica dell’arte padovana prematuramente scomparsa, che ha maggiormente studiato l’opera pittorica e grafica di Giuseppe Fava associando all’analisi tecnica una fullimmersion sui suoi scritti e la sua biblioteca, lasciandoci un prezioso saggio artistico, vero punto di riferimento per chi volesse studiare il «Fava Pittore». Andreozzi ha anche ricordato l’iter che, per iniziativa di Fabrizio Ricci, marito di Giovanna Mori, ha portato alla istituzione del «Premio Storico Artistico Giovanna Berenice Mori», che vuole stimolare studi e approfondimenti sulla pittura faviana. Subito dopo s’è svolta la premiazione dell’edizione 2023.

Luisa Santangelo, Fabrizio Ricci e Giuseppe Maria Andreozzi

Al secondo e terzo posto si sono classificati Andrea Giovanni Calì di Catania, e Giulia Rossi di Milano, rispettivamente con i saggi «Espressività e fisiognomica nella produzione artistica di Giuseppe Fava», e «La maschera come espediente narrativo: James Ensor e Giuseppe Fava».

Il primo premio è stato assegnato a Elena Cantarella da Catania per il saggio «Giuseppe Fava: oltre il segno», per avere presentato in modo puntuale e preciso, asciutto e piano il lavoro artistico di Giuseppe Fava, coniugandolo con le principali intenzioni artistiche antropologiche e culturali dell’autore. È questo certamente il caso dell’introspezione, del doppio, dello studio sui volti, ironica denuncia caricaturale che Fava mette continuamente in atto e che la candidata intercetta bene. Tale lettura appare innovativa e valido approfondimento dell’opera faviana. Oltre all’attestato, il Dr. Fabrizio Ricci, marito di Giovanna Mori, medico padovano e patrocinatore del premio, ha consegnato alla vincitrice, come previsto dal bando di concorso, un assegno di 1.500,00 €.

Elena Cantarella riceve l’attestato di vincitrice con la relativa motivazione
Fabrizio Ricci consegna l’assegno di 1.500,00 €

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo un intermezzo musicale  a cura dell’Orchestra «Musicainsieme a Librino» [Alice Cardella,violino; Sofia Biamonte, violino; Ruggero De Zan, violoncello, Valentina Caiolo, violino] che hanno eseguito «Aria sulla quarta corda di JS Bach», «Hallelujah di Cohen» e «Battaglia contro i mulini a vento, dalla suite Don Chisciotte di GP Teleman», la seconda parte della mattinata è stata dedicata al concorso giornalistico bandito lo scorso 5 gennaio 2024 dalla Fondazione Fava in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale nel 40° anniversario dell’uccisione mafiosa di Giuseppe Fava.

Obiettivo del tema proposto, «apri la finestra sulla tua città e raccontaci dove vedi la mafia, l’illegalità e le ingiustizie», la sensibilizzare degli studenti alla conoscenza e all’approfondimento delle tematiche legate all’illegalità, la corruzione e il contrasto alle mafie, partendo dall’osservazione e descrizione del territorio in cui vivono.

Sono stati presentati ventiquattro elaborati, cartacei e audivisivi. Al primo posto si è classificata la classe VA dell’IOS Angelo Musco di Catania con il video «Sommersi», per aver raccontato sul campo, in modo crudo e coinvolgente, uno spaccato della propria realtà territoriale, attraverso le voci dei testimoni e con un linguaggio efficace e mai banale. Un lavoro perfettamente coerente con lo spirito e l’esempio di Pippo Fava.

La VA dell’IOS Angelo Musco di Catania, prima classificata con il video «Sommersi», con la Presidente della Fondazione Fava

Secondo classificato lo studente Salvo Tropea del Liceo Leonardo di Giarre (CT) con l’elaborato «Condanna all’innocenza» che, con grande sensibilità, ha personalmente letto.

Al terzo posto gli Studenti del Giornalino “La Fenice” dell’Istituto Giuseppe Mazzini di Vittoria (RG), con il video «Verità per Daouda». I due video premiati sono stati proiettati in sala riscuotendo lunghi e calorosi applausi dai presenti.

La classe prima classificata avrà l’opportunità di partecipare ad un laboratorio di scrittura giornalistica presso la Scuola di scrittura Itaca. Il secondo e il terzo classificato potranno svolgere un tirocinio gratuito presso il Megafono.org, organo di informazione online.

Salvo Tropea del Liceo Leonardo di Giarre (CT), legge il suo «Condanna all’innocenza»

Hanno infine ricevuto una menzione speciale lo studente Lorenzo Palagonia del Liceo Terenzio Mamiani di Palermo per «La mia Mafia»; la studentessa Lavinia Fucà del Liceo Empedocle di Agrigento per «Stefano Pompeo, una vita spezzata dall’ingiustizia»; classe I B IPSEOA del Pestalozzi di Catania per «Ecco il nostro quartiere: Librino»; gli studenti Sofia Lombardo e Alessandro D’Arpa del Liceo Benedetto Croce di Palermo per «L’eredità del coraggio»; lo studente Michele Candura dell’I.I.S. Alessandro Volta di Caltanissetta per «Ora tocca a noi»; la studentessa Elisa Serio dell’I.I.S. Luigi Failla Tedaldi di Castelbuono (PA) per «Una storia esemplare, come troppo poco spesso accade nella nostra terra»; la studentessa Chiara Odette Sgroi del Liceo Leonardo di Giarre (CT) per «L’ombra del consenso».

Numerosi i consensi e gli apprezzamenti di studenti e docenti che, sottolineando l’importanza educativa della proposta concorsuale e l’impegno entusiasta dei ragazzi nel realizzarla, hanno auspicato una sempre maggiore diffusione di eventi simili.

Concludendo la giornata, visibilmente soddisfatta, Francesca Andreozzi ha ricordato come l’iniziativa odierna si lega strettamente e a quella realizzata dieci anni or sono dall’allora Presidente Elena Fava e dal MIUR, e si è impegnata a proseguire sul cammino iniziato.

FGF & USR

DUE PREMIAZIONI

Il 10 maggio, a Catania, al Piccolo Teatro della Città, in via Ciccaglione 29, alle ore 10:30, premiazione del concorso giornalistico «apri la finestra sulla tua città e raccontaci dove vedi la mafia, l’illegalità e le ingiustizie» e del «Premio Giovanna Berenice Mori». A condurre l’evento la giornalista Luisa Santangelo.

Il «Premio storico artistico Giovanna Berenice Mori» è intitolato alla compianta storica dell’arte e al suo appassionato lavoro con il quale ha contribuito a far conoscere e ha permesso di interpretare l’opera pittorica di Giuseppe Fava. Alla fine della selezione dell’edizione 2023, la Commissione composta dalla Presidente della Fondazione Fava, un rappresentante della famiglia Fava e da due Professori dell’Accademia delle Belle arti di Catania, ha selezionato tre storici dell’arte che verranno premiati in questa occasione. Al vincitore verrà conferito un riconoscimento economico, messo a disposizione dalla Famiglia Mori di Padova.

Il Concorso Giornalistico «apri la finestra sulla tua città e raccontaci dove vedi la mafia, l’illegalità e le ingiustizie» è stato bandito all’inizio del 2024, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale nel 40° anniversario dell’uccisione mafiosa di Giuseppe Fava.

L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare i ragazzi alla conoscenza e all’approfondimento dei temi connessi alla legalità, al contrasto alle mafie e alle problematiche degli specifici contesti di appartenenza. Hanno partecipato licei e istituti scolastici provenienti da 8 province siciliane, che hanno prodotto elaborati in forma scritta o audiovisiva, incentrati su diverse tematiche relative al contrasto alle mafie e al racconto giornalistico delle realtà territoriali e dei loro diversi problemi. La commissione composta da rappresentanti dell’USR Sicilia, giornalisti e rappresentanti della Fondazione Fava ha selezionato tre vincitori, e conferito sette menzioni speciali per altrettanti elaborati.

Il primo classificato avrà l’opportunità di partecipare ad un laboratorio di scrittura giornalistica presso la Scuola di scrittura Itaca, gli altri due potranno svolgere un tirocinio gratuito presso il Megafono.org, organo di informazione online.

Tra le due premiazioni un intermezzo musicale con l’esibizione dell’orchestra “MUSICAINSIEMEALIBRINO”

EVENTO

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Centomila al Circo Massimo

Giovedì 21 marzo 2024, tra le vestigia romane del Circo Massimo, centomila persone hanno ascoltato i nomi, oltre mille, delle vittime innocenti delle mafie. Un nome, un minuto di assordante silenzio dedicato ad ogni ricordo.

Luigi Ciotti, nel suo intervento, ha ricordato il sacrificio di Don Peppe Diana del quale ricorrono i 30 anni dalla morte. Sulla sua tomba la frase evengelica “dal seme che muore nasce una messe nuova di giustizia e di pace”. Nel suo fare memoria Don Ciotti ha anche ricordato l’uccisione in Somalia di Ilaria Alpi e Mirian Hrovatin, due giornalisti al servizio della verità, eliminati per le inchieste che stavano svolgendo sul traffico delle armi. Quell’orrendo mercato che la modifica della legge 185 del 1990 vorrebbe rendere più facile. “Non è certo questa – ha detto – una priorità del nostro paese. Si facciamo in fretta altre cose, non questa che favorisce i mercanti di morte. Tacere in questi casi diventa una colpa, parlare un dovere e una responsabilità civile”.

Sull’immigrazione le sue parole sono state dense di senso di responsabilità, verso il Paese, le nuove generazioni. Il gridare, proprio delle persone libere da ogni compromesso, alle nostre coscienze per invitarle a riflettere e ad approfondire. “I migranti sono la coscienza sporca di un occidente che si volta dall’altra parte, rinnegando i suoi valori”.

E ancora, “Le mafie sono sempre più moderne. L’intelligenza artificiale può trasformarsi in intelligenza criminale e i conflitti in corso possono favorire le alleanze tra mafie diverse. Le modifiche normative sulle forme di controllo per la lotta alla corruzione aprono un nuovo scenario dove si amplia la soglia che esiste tra legale e illegale dove le mafie riescono ad inserirsi […] occorre una presa di coscienza collettiva sulla peste mafiosa e corruttiva, altrimenti non riusciremo a sconfiggere l’illegalità […] Non basta togliere la mala erba in superficie, ma è necessario estirpare il male alla radice attraverso la cultura e l’istruzione. L’ultima mafia è sempre la penultima perché loro si sanno rigenerare. Dobbiamo farlo anche noi”.

È necessario che i cittadini tornino a votare. Si deve tornare ad investire in politica e a liberarsi dall’indifferenza, perché le mafie godono anche di un sostegno passivo che è dato dall’indifferenza. I neutrali e coloro che delegano ad altri le responsabilità favoriscono di fatto le mafie.

Una responsabilità personale alla quale nessuno può sottrarsi, ricordando Giuseppe Fava nella Lezione sulla mafia agli Studenti liceali (dicembre 1983) … “tutto quello che vi accadrà nella vita dipenderà da come voi sarete capaci di stare con la mafia o di lottare contro la mafia”…, e Martin Luter King: “Può darsi che non siate responsabili per quello che accade, ma lo sarete per quello che non farete da qui in avanti”.

In giornate come questa, dedicate alla memoria e all’impegno, è importante che ciascuno di noi sia coinvolto in prima persona, in questo aiutati da Piero Calamandrei …“Ci illudiamo di essere qui riuniti a celebrare i morti, le vittime della mafia, a compiere un rituale, pure necessario, e non ci rendiamo conto che sono Loro a convocarci a cadenza fissa, chiamandoci a rendere conto di quanto abbiamo fatto e facciamo per onorare la loro memoria”

E l’impegno non deve limitarsi al giorno celebrativo, ma deve essere quotidiano. Non ci sono alternative all’impegno personale; bisogna liberarci dalle ingiustizie e dalle disuguaglianze come ci indica la nostra costituzione; è il modo che la società civile e la politica hanno per sconfiggere le mafie e l’autonomia non può essere differenziata perché i diritti sono di tutti, dal lavoro, alla salute, all’istruzione, alla casa.

21 marzo, primo giorno di primavera, non è solo la giornata della memoria e dell’impegno nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie, ma anche la giornata mondiale contro il razzismo, della poesia, della salvaguardia dei boschi.

Nel 2024 è anche la vigilia del ricordo di un fine marzo del 1944 che portò alla liberazione di Roma dal nazifascismo. Un film “Roma città aperta” ricorda quel momento.

E ancora oggi il nostro è un paese da liberare e, oggi come ieri, sono valide le parole finali del film: Non dobbiamo avere paura né oggi né domani, perché noi lottiamo per una cosa che non può non venire e vedremo un mondo migliore…

FGFnews e Pierluigi Ermini (Libera Informazione 22 marzo 2024)

 

 

Per la Fondazione Fava al Circo Massimo erano presenti Francesca e Claudia Andreozzi e Michele Ricci

PREMIO FAVA GIOVANI 2024 (14a edizione)

Sfruttamento del lavoro, caporalato, lotta per i diritti e per la riaffermazione della dignità, ma anche una riflessione sul modello economico attuale: questi sono stati i temi affrontati durante la cerimonia di consegna del Premio Fava Giovani 2024, svoltasi il 1° marzo pomeriggio a Palazzolo Acreide. Nella sala principale del museo dei Viaggiatori, presenti Diletta Bellotti, attivista e giornalista de l’Espresso, impegnata sul fronte dei diritti umani e della lotta al caporalato, vincitrice del premio, lo scrittore e attivista Yvan Sagnet, fondatore e presidente della rete No Cap, e Massimiliano Perna, giornalista freelance e membro della Fondazione Giuseppe Fava, impegnato nell’ambito dei diritti dei migranti e della lotta al caporalato. Prima dell’inizio dell’incontro, non è mancato il saluto dell’amministrazione comunale di Palazzolo Acreide, con l’intervento di Nadia Spada, vicesindaca e assessora alla Cultura, la quale ha sottolineato il lavoro svolto dalla Fondazione e l’importanza di coinvolgere i giovani, in un momento storico in cui è fondamentale suscitare un loro impegno attivo nelle lotte per i diritti e la giustizia e, ricordando Martin Luther King, contro la silenziosa complicità degli indifferenti. Dopo il saluto istituzionale, è intervenuta la presidente della Fondazione Giuseppe Fava,

Francesca Andreozzi presenta il crowdfunding per la statua di Giuseppe Fava a Palazzolo

Francesca Andreozzi, che ha lanciato per l’occasione la raccolta fondi online sulla piattaforma Laboriusa (clicca qui) per la realizzazione a Palazzolo di una statua in memoria di Giuseppe Fava.

La presidente, quindi, ha lasciato la parola alla giornalista Luisa Santangelo, che ha moderato il dibattito, coinvolgendo subito Diletta Bellotti, la quale ha raccontato il percorso che l’ha spinta a impegnarsi sia come attivista che come cronista, ispirata da un libro, “Ama il tuo sogno”, scritto da Yvan Sagnet. Anche Sagnet inizia il suo intervento raccontando la sua storia personale, quella di un ragazzo partito dal Camerun per studiare ingegneria a Torino e poi, per ragioni economiche, finito a cercare lavoro nelle campagne del sud, passando per le baraccopoli e conoscendo e vivendo sulla propria pelle lo sfruttamento, il degrado dei luoghi, l’umiliazione della dignità di tanti lavoratori. Lo scrittore camerunense ha quindi narrato la sua ribellione, l’organizzazione dello sciopero dei braccianti a Nardò, la sua esperienza di attivista e sindacalista che poi lo porterà anche a far nascere la realtà virtuosa di No Cap. Massimiliano Perna, invece, dopo aver spiegato il fenomeno del caporalato in Italia e in Sicilia, ha raccontato la sua esperienza di giornalista e attivista, sottolineando, così come aveva accennato anche Sagnet, la necessità di una legge più efficace di quella attuale (che è buona ma non sufficiente). Inoltre, con riferimento all’area di Cassibile, ha criticato duramente le soluzioni proposte e presentate in pompa magna dall’amministrazione di Siracusa, vale a dire un ostello da 200 posti

Massimiliano Perna, Yvan Segnet, Diletta Bellotti e Luisa Santangelo

in dei container, per di più con delle regole interne che somigliano più a un campo di detenzione che a un luogo di accoglienza per i lavoratori. Una soluzione che chiama in causa sempre una visione distorta che la politica e la società italiana hanno del lavoratore migrante che, come ha poi sottolineato Bellotti nel suo intervento di chiusura, è lo schiavo che sorregge l’attuale modello economico ingiusto e violento.

Alla fine del dibattito, la presidente Andreozzi ha consegnato il premio nazionale Giuseppe Fava Giovani 2024 a Diletta Bellotti, leggendo la motivazione che riportiamo integralmente: “Per la professionalità e la sensibilità dimostrati nei confronti di temi 

Diletta Bellotti con la targa del Premio Fava Giovani ricevuta da Francesca Andreozzi

importanti e di grande urgenza civile, quali le mafie, le migrazioni e la tutela dei diritti. E per l’impegno tenace nel trasmettere, attraverso la professione giornalistica, valori come il rispetto e il linguaggio della gentilezza, la Fondazione Giuseppe Fava conferisce alla dottoressa Diletta Bellotti il premio nazionale Giuseppe Fava Giovani 2024”.

 

240105 Repubblica La sfida di Fava raccontata alle giovani generazioni

Mini Rassegna Stampa sul quarantennale dell’uccisione di Giuseppe Fava

Il quarantennale dell’uccisione di Fava è stato caratterizzato da molte iniziative giornalistiche e non solo. Ne diamo di seguito una parziale documentazione.

240103 “Apri la finestra sulla tua città e raccontaci dove vedi la mafia, l’illegalità e le ingiustizie” – Fondazione Fava e Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia

https://www.usr.sicilia.it/concorso-giornalistico-giuseppe-fava-as-2023-24/?fbclid=IwAR0ruEKfDYElQqjTXhxusS67KlZufWs8Na7VUAfiPCzUiLZEbRB7W-xIdhY

240104 Chi non era mio padre, di Claudio Fava

240104 OGGI Chi non era … di Claudio Fava

240105 Presidente Mattarella su Giuseppe Fava ANSA

240105 ANSA Presidente Mattarella su Giuseppe Fava

240105 OSSIGENO: Mio nonno Pippo Fava, ucciso quarant’anni fa a Catania dalla mafia. Intervista a Francesca Andreozzi

https://www.ossigeno.info/mio-nonno-pippo-fava-ucciso-quarantanni-fa-a-catania-dalla-mafia/

240105 OSSIGENO: L’archivio Fava, percorsi di lettura e scoperte sorprendenti. Intervista a Francesca Andreozzi. Il monologo di Venero Alicata (da La violenza, 1970)

https://www.giornalistiuccisi.it/la-violenza-online-un-brano-dal-dramma-di-pippo-fava-1970/

240105 RAI PLAY SOUND LA STORIA DI PIPPO FAVA

https://www.raiplaysound.it/programmi/primachelouccidano-lastoriadipippofava;

240105 Legge Bavaglio e Fava di Lirio Abbate

240105 REPUBBLICA Legge Bavaglio e ricordo di Fava di Lirio Abbate pdf

240106  Una città che non cambia di Maria Elena Quaiotti

240106 Una città che non cambia di M. E. Quaiotti LA SICILIA

240106 Fava e Mattarella, due pilastri… LA SICILIA

240106 LA SICILIA Fava e Mattarella, due pilastri…

240107 Gli occhiali ci servono di C De Gregorio

240107 Gli occhiali ci servono di C De Gregorio

240107 Per sconfiggere la mafia, aiutate i giovani di P. Scaglione

240107 Per sconfiggere mafia, autate i giovani di P. Scaglione FAMIGLIA CRISTIANA

 

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5 gennaio 2024; 40 anni dall’uccisione mafiosa di Giuseppe Fava

Il corteo dei Siciliani giovani imbocca via Fava, mentre il coro dell’IC Cesare Battisti intona “Pensa” di Fabrizio Moro ed esegue con trombe e altri fiati “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan.

Molti giovani, poche autorità. Sotto la lapide l’omaggio floreale della famiglia, con Claudio Fava, le nipoti Alessandra e Francesca Andreozzi, e il pronipote di Fava, Giovanni Scuderi.

Dopo l’interruzione causata dalla pandemia, riprende la tradizione di donare strumenti musicali a orchestre popolari e scuole ad indirizzo musicale. l Il dono degli strumenti musicali fu voluto da Elena Fava nel gennaio 2015 per porre fine al furto dei fiori che si perpetrava sistematicamente da anni.

Quest’anno entrambi gli strumenti sono stati consegnati da Francesca Andreozzi, Presidente della Fondazione. All’IC Francesco Petrarca, rappresentato dal Dirigente Scolastico prof. Giuseppe Adonia, è stata donata una tromba da parte del Comune in memoria di Giuseppe Fava, e all’IC Battisti, rappresentato dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Paola Iaquinta, è stato donato un violino in memoria di Elena Fava.

Il presidio sotto la lapide s’è concluso con l’esecuzione delle Sesta Suite Sarabanda di J.S. Bach da parte del violoncellista di Musicainsieme a Librino.

Alle ore 18, presso il Centro Culture Contemporanee Zo, in piazzale Rocco Chinnici, Luisa Santangelo ha moderato il dibattito dal titolo “Fare (non solo) memoria”, al quale sono intervenuti Sebastiano Ardita, Pierangelo Buttafuoco, Claudio Fava, Michele Gambino.

Titolo molto appropriato, perché quarant’anni dopo l’assassinio mafioso di Giuseppe Fava bisogna sì fare memoria, ma non solo. C’è da chiedersi quanto è cambiata la città, ma soprattutto quanto siamo cambiati noi. Quanto ci sentiamo colpevoli o innocenti delle cose che accadono; che accadono non nella distrazione bensì nel silenzio di tanti, se non di tutti.

Il 40° anniversario della morte di Fava coincide quest’anno con il tentativo di affossare l’informazione giudiziaria. Con l’approvazione della legge bavaglio si mortificano le metodologie e gli stessi principi del giornalismo etico del fondatore de I Siciliani e di tutti coloro che hanno dato la vita per garantire un’informazione più libera.

Lo ha ribadito nel suo messaggio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:

«Sono trascorsi quarant’anni dal vile assassinio per mano mafiosa di Giuseppe Fava, giornalista che ha messo la sua passione civile al servizio della gente e della Sicilia, impegnato nella battaglia per liberarla dal giogo della criminalità e dalla rete di collusioni che consente di perpetuarlo. La mafia lo uccise per le sue denunce, per la capacità di scuotere le coscienze, come fece con tanti che, con coraggio, si ribellarono al dominio della violenza e della sopraffazione e dei quali è doveroso fare memoria. Fava ha fatto del giornalismo uno strumento di irrinunciabile libertà. L’indipendenza dell’informazione e la salvaguardia del suo pluralismo sono condizione e strumento della libertà di tutti, pietra angolare di una società sana e di una democrazia viva. Un impegno e un sacrificio a cui la Repubblica rende omaggio».

Parole che generano commozione e gratitudine, non solo perché è la prima volta di un messaggio del Presidente della Repubblica in memoria di Fava, ma soprattutto perché evocano sentimenti che sono linee comuni all’interno della, ahinoi, grande comunità dei familiari delle vittime della mafia, alla quale anche il Presidente appartiene. La deriva che si sta tentando di intraprendere non solo penalizza l’informazione libera, ma rischia anche di depotenziare il sistema processuale e quello penitenziario. Anche questa volta concludiamo con un mai abbassare la guardia…

Al termine del dibattito, Daniele Lo Porto (Assostampa Sicilia) ha ritirato, per conto del vincitore Francesco La Licata, assente per motivi di salute, dalle mani della Presidente della Fondazione Fava Il premio nazionale di giornalismo “Giuseppe Fava – Niente altro che la verità. Scritture e immagini contro le mafie” 2024.

La motivazione del premio sottolinea l’egregio lavoro svolto da La Licata, che in “cinquant’anni di giornalismo, sempre dalla parte della ricerca della verità, ha dato dignità e lustro a questo mestiere”.

A fine serata Francesca Andreozzi ha comunicato alcuni dei prossimi eventi della Fondazione per il 2024, tra cui un Concorso Giornalistico, promosso in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, rivolto alle scuole secondarie di secondo grado della Sicilia, e la presentazione alla Feltrinelli di Catania del libro “Pippo Fava. l’intellettuale che smascherò la mafia” di Carla Virzì e Vincenzo Sanapo.

FGF

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LA RAGAZZA DI LUGLIO

Il 98° anniversario della nascita di Giuseppe Fava quest’anno è stato ricordato con la lettura scenica de LA RAGAZZA DI LUGLIO, racconto breve scritto tra il 1958 e il 1960, preceduto da un racconto ancora più breve pubblicato su ESPRESSO SERA il 18 febbraio 1957, scritto in prima persona, con l’autore protagonista e voce narrante.

Un racconto breve, ma intriso di dolce lirismo, che, appena ritrovato e letto, Elena e Claudio Fava non esitarono a pubblicare postumo, pur senza alcuna revisione, nel 1993.

LA RAGAZZA DI LUGLIO è un racconto a sfondo bellico. Lo spunto per la vicenda proviene dai tragici eventi di cui l’autore fu testimone diretto nell’estate del 1943, in particolare del pesantebombardamento che gli Alleati effettuarono su Palazzolo Acreide tra il 9 e il 10 luglio.

Una sapiente commistione tra narrazione storica, ricordo autobiografico e invenzione letteraria, che ben descrivono la disperazione della popolazione a seguito del luttuoso evento.

In mezzo alla tragedia, però, il protagonista ritrova la figlia adolescente di una prostituta, con la quale aveva scambiato qualche sguardo, proprio quella sera, poco prima del bombardamento.

 

I due ragazzi vengono trasportati in ospedale, lui con qualche ferita superficiale, lei con una scheggia in petto che va rimossa per evitare la morte per dissanguamento. Forse consapevole della propria condizione disperata, la ragazza confessa al giovane il proprio amore per lui e, in un fitto dialogo fatto di sguardi e parole sussurrate, inframmezzato dalla narrazione di ciò che convulsamente avviene intorno ai due e nel paesino straziato, si consuma questo sentimento reciproco mentre la vita della ragazza va spegnendosi. In questo modo, per il protagonista, la gioia del primo amore si mescola indissolubilmente con il dolore e lo sbigottimento della perdita.

I leitmotiv del racconto sono molteplici, il puro sentimento dell’amore casto tra il protagonista e la ragazza di luglio, destinato a rimanere tale, che ricorre lungo tutto il testo; la variante dell’amore carnale espresso dagli altri personaggi; la fallacia della giustizia umana; la meschinità e l’opportunismo, l’inettitudine e la mancanza di senso di responsabilità dei decisori, l’insensatezza della guerra, e soprattutto il rapporto tra amore e morte.

Un pubblico attento e commosso ha fatto da splendida cornice alle esecuzioni della lettura.

Il 9 luglio, 80° anniversario del bombardamento, recitato da Sebastiano Tiné nell’atrio del Palazzo Comunale di Palazzolo Acreide, il 15 settembre, anniversario della nascita di Fava, recitato da David Coco che ha avvinto per oltre quaranta minuti il pubblico accorso nella grande sala del complesso Le Ciminiere con l’incalzare degli eventi descritti da Fava.

Palazzolo Acreide 9 luglio 2023

Catania 15 settembre 2023

PARTERRE

la meglio gioventù …

La meglio gioventù con lo sguardo al presente:  consegnato a Riccardo Orioles il premio Fava 2023

Un viaggio nella memoria, ma anche una profonda lettura del presente e dell’attualità del messaggio di Pippo Fava. Ieri pomeriggio, a Catania, è stato ricordato il 39° anniversario della morte, per mano mafiosa, del grande intellettuale siciliano. Dopo tre anni, il 5 gennaio torna dunque a essere vissuto nella sua pienezza con il presidio sotto la lapide e poi la consegna del premio nazionale Giuseppe Fava (nel 2021 era stato annullato per la pandemia, la scorsa edizione, invece, si è svolta ad aprile).

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